Intervista con Chiara Malagutti
Chiara Malagutti è l'autrice di "La bambina addormentata"
Intervista
Nina Story Books:
Chi è Chiara Malagutti al di là della scrittura? Ci racconti qualcosa di te, delle tue passioni e di ciò che ti ispira nella vita?
Chiara Malagutti:
E' difficile rispondere a questa domanda. Sono sempre stata tante cose e nessuna di esse, al contempo. Mi sono sempre sentita eclettica, incapace di definire me stessa. Sono una persona a livello professionale e sono una persona completamente diversa nei vari ambiti artistici che mi appassionano. E, del resto, il ruolo che rivesto a livello professionale mi impone una rigidità che non è mai stata parte di me. Per questo ho creato "la vita segreta di Chiara". Perché questo è tutto ciò che sono e voglio essere al di là delle imposizioni professionali. Sono quindi attrice di teatro, cantante, scrittrice e lettrice.
Nina Story Books:
Da dove nasce l’idea di "La bambina addormentata" C’è stato un evento, una suggestione o un’esperienza personale che ha alimentato la sua creazione?
Chiara Malagutti:
La bambina addormentata in realtà nasce dal suo epilogo che ho avuto la fortuna (o la sfortuna?) di sognare. Da quel finale ho deciso di costruire una storia. L'impulso vero me l'ha dato la necessità di creare una storia horror diversa, cattiva, di quelle storie che, purtroppo, non trovo più nelle librerie. Una storia che appagasse me come lettrice in primis.
Nina Story Books:
Il tema del sogno e della mente gioca un ruolo centrale nel tuo romanzo. Come hai lavorato sulla costruzione di questa dimensione psicologica e onirica?
Chiara Malagutti:
La parte relativa a sogni ed allucinazioni è stata forse la più semplice. Soffro di paralisi del sonno da quando ho quindici anni e, come dico sempre, la mia vita onirica è molto più interessante (o disturbante) della mia vita reale. La sensazione di trovarsi intrappolati nella propria mente, tra le pareti del subconscio, quell'inconsapevolezza derivante dal non riuscire a capire se ciò che si vive appartenga o meno alla realtà. Sono sensazioni che conosco molto bene.
Nina Story Books:
Il genere horror è spesso un mezzo per esplorare le paure più profonde. Qual è, secondo te, il suo potere narrativo?
Chiara Malagutti:
L'horror per me è sempre stato un potente strumento catartico. Mi ha sempre aiutato a scavare dentro di me, ad analizzare le mie paure, ad abbracciarle, a conviverci. Credo che ne abbiamo tutti un gran bisogno. Non di avere paura, ma di interrogarci sul perché delle nostre paure, trovare in noi stessi le risorse per riuscire ad esorcizzarle.
Nina Story Books:
Ci sono autori, film o altre opere che hanno influenzato il tuo modo di raccontare il terrore?Quali sono le tue fonti di ispirazione più importanti?
Chiara Malagutti:
Sicuramente Stephen King che è il mio autore horror preferito a livello letterario. Poi in realtà, essendo io molto visiva mentre scrivo, traggo ispirazione anche da opere cinematografiche ed i registi che ultimamente seguo con estremo interesse sono di sicuro Robert Eggers, Ari Aster e M.Night Shyamalan. Prendo ispirazione anche da alcuni mangaka horror come Junji Ito.
Nina Story Books:
Pubblicare con Dark Abyss Edizioni ha avuto un impatto sul tuo percorso di scrittrice?Come è nata questa collaborazione e cosa rappresenta per te?
Chiara Malagutti:
Partiamo dal presupposto che questo romanzo non è nato per essere pubblicato. Era nato per soddisfare una mia esigenza. Poi sono stata convinta a proporlo a poche e piccole realtà editoriali dalla mia Alpha e dal mio Beta. Ho stilato la mia personalissima classifica prima di inoltrare il manoscritto e Dark Abyss era in cima alla lista. Ero innamorata delle loro storie cupe, cattive, graffianti, dell'estetica dei loro lavori. Prima di Dark Abyss ho ricevuto altri riscontri positivi che, però, sono rimasti fermi, in attesa. Perché io aspettavo Emanuela. Non so se avrei mai firmato con un'altra casa editrice se lei non si fosse fatta avanti. Prima di essere autrice della Dark Abyss sono una loro fan e credo che questo mi abbia spronato moltissimo a dare il massimo. Il confronto con Emanuela che è stata la mia editor è stata un'occasione di crescita, di maturazione che ha portato la mia storia ad essere quello che è ora. Sicuramente essere seguita in questo modo, essere supportata così tanto, mi ha dato una grande carica.
Nina Story Books:
La protagonista Aurora vive un conflitto tra sogno e realtà. Pensi che questa ambiguità sia una metafora di qualcosa di più grande?
Chiara Malagutti:
C'è sempre qualcosa di più grande nelle storie che leggiamo. O almeno a me piace pensarla così. Le persone che hanno letto la mia storia hanno avuto reazioni diverse, hanno provato emozioni diverse ed hanno attribuito significato a ciò che leggevano. Un significato diverso da quello che ho attribuito io, ma non per questo meno reale, meno corretto. Ognuno nei libri vede, cerca e trova qualcosa di diverso in base al proprio vissuto, alle proprie esperienze, in base a ciò di cui ha bisogno. Sono fiera delle interpretazioni diverse, dei significati più grandi che le persone hanno voluto attribuire alla mia storia. La discussione che promana da un'opera, per un artista, equivale a successo.
Nina Story Books:
Il processo di scrittura per te è più istintivo o metodico? Quali sono le tue abitudini e il tuo approccio creativo?
Chiara Malagutti:
Non ho un metodo. Non definisco scalette, non creo schede dei personaggi. La scrittura fluisce e basta, i personaggi prendono vita in automatico e ognuno di loro acquisisce la voce che ha scelto, senza che io crei imposizioni, senza limitazioni. Sono decisamente una scrittrice istintiva ed il genere che scrivo me lo consente. Non credo riuscirei mai a scrivere un fantasy.
Nina Story Books:
Hai incontrato difficoltà nel raccontare una storia così intensa? Quali sono state le sfide più grandi nel dare vita a "La bambina addormentata"?
Chiara Malagutti:
Diciamo che non l'ho vissuta come storia intensa. Un pò a causa delle mie esperienze oniriche, un pò a causa del distacco che cerco sempre di mantenere tra me ed i personaggi che si espongono. Questo mi aiuta ad avere la mente lucida, razionale, a non avere paura di essere crudele nei confronti delle mie creature. Sicuramente la difficoltà più grande l'ho avuta nello scrivere il personaggio di Lucia, psicoterapeuta che ha in cura Aurora. Non conoscevo questo mondo, non avevo idea di come si svolgessero le sedute o di quali fossero le regole alla base del dialogo medico-paziente. Per questo motivo ho chiesto aiuto ad una mia grande amica, psicoterapeuta, che mi ha dato consigli utilissimi.
Nina Story Books:
Guardando al futuro, ci sono nuovi progetti in arrivo? Possiamo aspettarci altri romanzi o collaborazioni nel mondo della narrativa?
Chiara Malagutti:
Io amo moltissimo scrivere. Non ho l'ambizione o la presunzione di dire che farò la scrittrice di lavoro. Al giorno d'oggi è difficilissimo per uno scrittore vivere di scrittura, figuriamoci per una scrittrice horror, genere ancora molto di nicchia in Italia. Sono anche estremamente autocritica. Si può affermare che io sia la peggior nemica di me stessa. Ho già scritto altre storie e ne ho in mente altrettante, ma prima di poter assicurare che vedranno la luce, dovranno convincermi come mi ha convinto "La bambina addormentata", se non di più. Mi piace sempre giocare al rialzo.
Chiara Malagutti:
Ti ringrazio tantissimo.
Nina Story Books:
Grazie a te per questa intervista concessa.
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