Le intermittenze della morteš¤JosĆ© Saramago
❤Scheda Libro❤
Titolo: Le intermittenze della morte
Autore: JosƩ Saramago
Genere: Distopico - Filosofico
Data: Agosto 2025
Pagine: 205
Edito: Feltrinelli
Format: Ebook
Tropes:
Autore: JosƩ Saramago
Genere: Distopico - Filosofico
Data: Agosto 2025
Pagine: 205
Edito: Feltrinelli
Format: Ebook
Tropes:
- Scadenze
- Burocrazie
- Morte
❤Trama❤
In un non meglio identificato Paese, allo scoccare della mezzanotte di un 31 dicembre, s'instaura l'eternità , perché nessuno muore più. L'avvenimento suscita a tutta prima sentimenti di giubilo e felicità , ma crea anche scompiglio in ogni strato sociale: dal governo alle compagnie di assicurazione, dalle agenzie di pompe funebri alle case di riposo e, soprattutto, nella chiesa, la cui voce di protesta si leva alta e forte: senza morte non c'è più resurrezione, e senza resurrezione non c'è più chiesa... Dopo sette mesi di "tregua unilaterale", con una missiva indirizzata ai mezzi di comunicazione, la morte dichiara di interrompere quel suo "sciopero" e di riprendere il proprio impegno con l'umanità .
❤Recensione❤
⭐⭐⭐⭐⭐
Immaginate di svegliarvi un giorno e scoprire che... nessuno muore più. Non ĆØ l’inizio di una sitcom surreale, ma il punto di partenza del romanzo di JosĆ© Saramago, Le intermittenze della morte. Un libro che prende la falce della Morte, la mette da parte e ci chiede: “E ora, che si fa?”
Saramago ci trascina in una distopia filosofica dove l’immortalitĆ non ĆØ un dono, ma un problema logistico. Religione, politica, economia: tutti in tilt. Le bare restano vuote, ma gli ospedali si riempiono di corpi che non muoiono, non vivono, ma occupano spazio e risorse. E la mafia? Ovviamente si reinventa, perchĆ© dove c’ĆØ caos, c’ĆØ business.
Lo stile di Saramago ĆØ... diciamo “creativamente impegnativo”. Virgole latitanti, dialoghi che si mimetizzano nella prosa, e una punteggiatura che sembra aver fatto sciopero. Ma una volta superato lo shock grammaticale iniziale, ci si abitua. Anzi, ci si affeziona.
Il romanzo tocca temi delicati come la solitudine, l’eutanasia, la sanitĆ pubblica e persino il crimine organizzato, ma lo fa con una penna pungente e una fantasia che non si prende mai troppo sul serio. Ć un libro che fa riflettere, ma anche sorridere con quel retrogusto amaro che solo l’ironia intelligente sa lasciare.
In sintesi: se la morte decidesse di prendersi una pausa, Saramago ci mostra che il vero inferno non ĆØ l’aldilĆ , ma l’aldicĆ ... quando le regole saltano e l’umanitĆ deve reinventarsi. Un romanzo che non si legge, si affronta. E alla fine, si ringrazia.
Saramago ci trascina in una distopia filosofica dove l’immortalitĆ non ĆØ un dono, ma un problema logistico. Religione, politica, economia: tutti in tilt. Le bare restano vuote, ma gli ospedali si riempiono di corpi che non muoiono, non vivono, ma occupano spazio e risorse. E la mafia? Ovviamente si reinventa, perchĆ© dove c’ĆØ caos, c’ĆØ business.
Lo stile di Saramago ĆØ... diciamo “creativamente impegnativo”. Virgole latitanti, dialoghi che si mimetizzano nella prosa, e una punteggiatura che sembra aver fatto sciopero. Ma una volta superato lo shock grammaticale iniziale, ci si abitua. Anzi, ci si affeziona.
Il romanzo tocca temi delicati come la solitudine, l’eutanasia, la sanitĆ pubblica e persino il crimine organizzato, ma lo fa con una penna pungente e una fantasia che non si prende mai troppo sul serio. Ć un libro che fa riflettere, ma anche sorridere con quel retrogusto amaro che solo l’ironia intelligente sa lasciare.
In sintesi: se la morte decidesse di prendersi una pausa, Saramago ci mostra che il vero inferno non ĆØ l’aldilĆ , ma l’aldicĆ ... quando le regole saltano e l’umanitĆ deve reinventarsi. Un romanzo che non si legge, si affronta. E alla fine, si ringrazia.
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