Ci sono mani che odorano di buonošŸ–¤Sara Gambazza

 

❤Scheda Libro❤

Titolo: Ci sono mani che odorano di buono
Autore: Sara Gambazza
Genere: Narrativa
Data: Maggio 2025
Tempo: 8 ore 55 minuti
Edito: Audiolibri Salani - Gennaio 2024
Format: Audible
Tropes:
  • Storie intrecciate

  • CaritĆ 

  • Guarigione Emotiva

❤Trama❤

Un pomeriggio d’inverno, freddo da spezzare le ossa, Bina si ritrova sola. Ha ottantatrĆ© anni e aspetta suo nipote al parco del Cinghio, un quartiere da cui ĆØ meglio tenersi alla larga ai margini di una cittadina perbene. Marta, che di anni ne ha venticinque, e che al Cinghio ĆØ cresciuta imparando che il mondo ĆØ storto e non lo si può aggiustare, la osserva dalla finestra: la vede farsi rigida su una panchina sfondata, il naso gocciolante, un berretto rosa calato sugli occhi spauriti. Decide di offrirle un tetto per la notte. Poi per la notte dopo e per quella dopo ancora. Marta finisce cosƬ per prendersi cura di Bina, e intorno a lei, a proteggere quaranta chili di ossa e grinze, si stringono gli abitanti dell’intera palazzina. Poche strade più in lĆ , Fabio viene preso a pugni: ha sgarrato con la persona sbagliata ed ĆØ nei guai, grossi guai. Fabio ĆØ il nipote di Bina e, mentre Marta prepara il letto per la nonna, lui bussa alla porta di Genny, un’ex prostituta in grado di raccogliere i cocci altrui senza fare domande. Bina e Fabio vivono giorni sospesi, in un luogo duro e sconosciuto, nell’attesa che qualcosa accada. Qualcosa accadrĆ . E il destino rimescolerĆ  il mazzo, distribuendo ai giocatori nuove carte. Quei giorni freddi si faranno via via più caldi dentro le palazzine di appartamenti rattoppati: tra coperte rimboccate, il rumore del caffĆØ che sale nella moka, il profumo del sugo e una carezza sulla fronte, Marta, Bina, Fabio e Genny scopriranno che dietro ogni abbandono, nascosti
sotto ogni solitudine, sopravvivono sempre la forza di amare e il bisogno di prendersi cura l’uno dell’altro.

❤Recensione❤

⭐⭐⭐
"Ci sono mani che odorano di buono" ĆØ un libro che si insinua delicatamente tra le pieghe dell'anima, lasciando tracce profonde. Parla di fame, ma non solo quella che si placa con il cibo. Parla della fame di compagnia, di affetto, di casa (intesa non solo come luogo fisico) ma come rifugio dell’anima, come appartenenza.

Attraverso una narrazione sensibile e commovente, il libro ci ricorda che non siamo soltanto il frutto del nostro destino, che il cambiamento è possibile, che le traiettorie della vita possono deviare, sorprendendoci. E forse, la lezione più preziosa che ci regala è che spesso coloro che hanno meno sono proprio quelli che sanno dare di più.

Una lettura che emoziona e fa riflettere, capace di accarezzare il cuore e risvegliare il desiderio di guardare il mondo con occhi nuovi.

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